Alcuni brani da “Repubblica” del 19.1.2025 e la nostra proposta per una Agenda dei cattolici impegnati per la politica e nella politica oggi.
Prodi: “Non penso a un partito di cattolici, ma sono indispensabili”

A Milano anche l’intervento dell’ex direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini all’evento di Comunità democratica
“Era ora che si ricominciasse a parlare: siamo stati muti per troppo tempo, corrosi dal mito dell’uomo o della donna sola al comando. La democrazia si salva solo con la partecipazione”. È il padre dell’Ulivo, Romano Prodi, a suonare la carica alla platea di cattolici democratici riuniti a Milano per “iniziare un nuovo cammino insieme”. La risposta all’invito formulato sei mesi fa dal presidente della Cei, il cardinal Matteo Zuppi, alla cinquantesima edizione delle Settimane sociali a Trieste: i laici che si riconoscono nella dottrina della Chiesa devono tornare a impegnarsi nella polis, nella città dell’uomo, senza aspettare benedizioni o beneplaciti da parte delle gerarchie. Devono cioè rimettersi in marcia, dopo un lungo periodo di afasia, per far sentire la loro voce, pesare di più nella politica italiana, indicare priorità e parole d’ordine ormai smarrite in un dibattito pubblico sempre più sterile e conflittuale. Anche se “non penso a un partito dei cattolici”, precisa subito il Professore, “ma al necessario e indispensabile, anche se non sempre riconosciuto, contributo dei cattolici per la costruzione di un Paese più giusto, più dinamico, più capace di interpretare i grandi cambiamenti di oggi e di domani”. […….]
Nasce “Comunità democratica”
Sotto la regia del senatore dem Graziano Delrio e dell’ultimo segretario del Partito popolare italiano Pierluigi Castagnetti – guest star l’ex direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini che molti vedono ora a capo di un rassemblement moderato e riformista, ora federatore del centrosinistra – un migliaio fra amministratori ed esponenti della società civile, del mondo delle professioni, del terzo settore, dell’associazionismo si sono ritrovati a Palazzo Lombardia per il debutto di “Comunità democratica”. Per contarsi e riaffermare i valori del cattolicesimo di matrice progressista. [………] Lo dice in maniera netta Delrio: “È l’inizio di un percorso – non di un partito – di sempre maggiore connessione con mondi che esistono e meritano di essere ascoltati “. Lo ribadisce Castagnetti: “Mi dispiace per le tante aspettative, ma dopo questo incontro non nascerà una forza politica nuova. Non ce n’è bisogno”, incalza, mentre in sala spunta Maria Elena Boschi, “venuta ad ascoltare con grande interesse”, seduta accanto ai parlamentari ex Margherita Guerini, Malpezzi e Gualmini.
L’intervento di Ruffini
[Ancora più esplicito Ruffini, visto da molti, qui, come un novello Prodi: “Non si tratta di costruire nuovi partiti, ma di coinvolgere nuovi elettori, andando a cercarli proprio in quella metà di popolazione che ha smesso di affidare alla politica la propria speranza, strappandoli via dall’astensionismo che è diventato la più grande forza politica del Paese “, spiega. Lui, una ricetta per battere Meloni e soci ce l’ha, e ha anche un “padre”: “David Sassoli è stato fondamentale nella costruzione di quella che viene chiamata la maggioranza Ursula che da due legislature governa l’Europa”, prosegue l’ex capo dell’agenzia fiscale, invitando a “riflettere su come quella maggioranza nata in un momento di necessità potrebbe diventare una scelta solida per essere alternativi alla destra”. Un processo che dovrebbe partire dal basso, essere il più largo possibile: “La nostra democrazia”, spiega, “non ha bisogno di sedicenti super uomini, ma di cittadini liberi che ritrovino l’entusiasmo di partecipare. E di una classe politica capace di accoglierli con generosità”. ]
Le tematiche importanti per un’agenda di un movimento dei cattolici impegnati in politica sono:
1. la partecipazione dei cittadini nelle decisioni pubbliche e nelle amministrazioni pubbliche
2. la trasparenza nei rapporti tra cittadini e pubblici poteri e pubbliche amministrazioni
3. la semplificazione amministrativa per rendere agevole ed efficace i rapporti tra cittadini e politica
4. l’attenzione verso i poveri e gli ultimi
5. la sanità pubblica per tutti come valore
6. la centralità dei dati di qualità nelle decisioni pubbliche e nel governo delle amministrazioni, anche ai sensi dell’art. 117, lettera r)
7. l’amministrazione digitale come condizione preliminare, necessaria, indispensabile per i principi già indicati e per una amministrazione moderna
8. centralità dell’art. 3 della Costituzione
9. la sicurezza del sistema sociale e la cibersicurezza
10. un sistema fiscale come inteso dall’art. 53 della Costituzione (Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività)
11. a tutela e la valorizzazione del territorio, dell’ambiente, dei beni culturali, delle biodiversità (art. 9 e 41 della Costituzione)
12. l’innovazione tecnologica a servizio dell’uomo
13. i giovani “veramente” al centro delle politiche e delle strategie nazionali e locali oltre che della UE
14. il salario minimo per un lavoro dignitoso e per l’inizio di una vita dignitosa
L’Agenda dei cattolici in politica non si ferma a quanto sopra enunciato; un’agenda sempre “aperta” e “dinamica”; su questa agenda è possibile aggregare movimenti e partiti per governare “diversamente” oggi.