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Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sottolineature, parole chiavi, visione

Il discorso del Presidente Mattarella del 31.12.2022 è senza dubbio “magistrale”, di altissimo profilo istituzionale e politico. Tutti le forze politiche, i commentatori politici, gli esperti di questioni quirinalizie hanno riconosciuto questo altissimo profilo, in una fase storia del nostro Paese molto particolare: dopo il Covid (non del tutto scomparso), in un contesto bellico drammatico (l’Ucraina assalita ed invasa dalla federazione russa), in una situazione di profonda crisi sociale ed economica. Come osservatori della “politica” intendiamo fare delle “sottolineature” testuali (senza commento, il testo del Presidente è chiarissimo): segnaliamo alcune frasi, alcuni concetti utilizzando il testo del discorso di fine anno. Intendiamo presentare una “mappa concettuale” che supporta il discorso. Le sottolineature testuali seguono la progressione del testo. Alcune sono sottolineature brevi, altre sono sottolineature di interi brani del discorso. A cosa serve questa mappa: a tenere a mente (per il 2023 e per i prossimi anni) le linee di indirizzo e strategiche, la visione delineate nel discorso. La politica (i politici) non può “smarcarsi” da queste linee guida del Presidente; non può limitarsi ad utilizzare una frase o parti del discorso ad uso e consumo di parti politiche. Il discorso va considerato nel suo insieme, in tutte le sue parti. Le sottolineature che facciamo servono a questo. Il Paese non può (e non deve) dimenticare queste “linee guida”.

Di seguito le sottolineature testuali (il testo del Presidente in corsivo; le parole chiavi in neretto):

(La prima donna presidente del Consiglio; la difficoltà del governare; la responsabilità; democrazia compiuta)

“Il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna. E’ questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà. Nell’arco di pochi anni si sono alternate al governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari. Quanto avvenuto le ha poste, tutte, in tempi diversi, di fronte alla necessità di misurarsi con le difficoltà del governare. Riconoscere la complessità, esercitare la responsabilità delle scelte, confrontarsi con i limiti imposti da una realtà sempre più caratterizzata da fenomeni globali: dalla pandemia alla guerra, dalla crisi energetica a quella alimentare, dai cambiamenti climatici ai fenomeni migratori. La concretezza della realtà ha così convocato ciascuno alla responsabilità (………..)La nostra democrazia si è dimostrata dunque, ancora una volta, una democrazia matura, compiuta, anche per questa esperienza, da tutti acquisita, di rappresentare e governare un grande Paese (……….)

La Costituzione come “bussola”

“Domani, primo gennaio, sarà il settantacinquesimo anniversario della sua entrata in vigore.

La Costituzione resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio.  ………”

Guerra e Pace; civiltà dei diritti; i giovani come testimoni

“La speranza di pace è fondata anche sul rifiuto di una visione che fa tornare indietro la storia, di un oscurantismo fuori dal tempo e dalla ragione. Si basa soprattutto sulla forza della libertà. Sulla volontà di affermare la civiltà dei diritti……….Qualcosa che è radicato nel cuore delle donne e degli uomini. Ancor più forte nelle nuove generazioni. Lo testimoniano le giovani dell’Iran, con il loro coraggio. Le donne afghane che lottano per la loro libertà. Quei ragazzi russi, che sfidano la repressione per dire il loro no alla guerra.  ……..”.

Covid, salute, sistema sanitario, comunità

“Dal Covid – purtroppo non ancora sconfitto definitivamente – abbiamo tratto insegnamenti da non dimenticare. Abbiamo compreso che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più producono fiducia e responsabilità nelle persone. Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive……..”

La Repubblica siamo tutti noi; lo Stato; le Regioni, i Comuni, le Province; le famiglie

“La Repubblica siamo tutti noi. Insieme. Lo Stato nelle sue articolazioni, le Regioni, i Comuni, le Province. Le istituzioni, il Governo, il Parlamento. Le donne e gli uomini che lavorano nella pubblica amministrazione. I corpi intermedi, le associazioni. La vitalità del terzo settore, la generosità del volontariato. La Repubblica – la nostra Patria – è costituita dalle donne e dagli uomini che si impegnano per le loro famiglie…..”

Il senso civico di pagare le imposte

“La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune…………”

Una visione del futuro; sfide globali; cambiamento; stare dentro il nostro tempo; progettare il domani con coraggio

“Dunque ci sono ragioni concrete che nutrono la nostra speranza ma è necessario uno sguardo d’orizzonte, una visione del futuro. Pensiamo alle nuove tecnologie, ai risultati straordinari della ricerca scientifica, della medicina, alle nuove frontiere dello spazio, alle esplorazioni sottomarine. Scenari impensabili fino a pochi anni fa e ora davanti a noi. Sfide globali, sempre. Perché è la modernità, con il suo continuo cambiamento, a essere globale. Ed è in questo scenario, per larghi versi inedito, che misuriamo il valore e l’attualità delle nostre scelte strategiche: l’Europa, la scelta occidentale, le nostre alleanze. La nostra primaria responsabilità nell’area che definiamo Mediterraneo allargato. Il nostro rapporto privilegiato con l’Africa.

Dobbiamo stare dentro il nostro tempo, non in quello passato, con intelligenza e passione. Per farlo dobbiamo cambiare lo sguardo con cui interpretiamo la realtà. Dobbiamo imparare a leggere il presente con gli occhi di domani. Pensare di rigettare il cambiamento, di rinunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un’illusione. Il cambiamento va guidato, l’innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa. La sfida, piuttosto, è progettare il domani con coraggio……”

La transizione energetica

Mettere al sicuro il pianeta, e quindi il nostro futuro, il futuro dell’umanità, significa affrontare anzitutto con concretezza la questione della transizione energetica………”

La trasformazione digitale

L’altro cambiamento che stiamo vivendo, e di cui probabilmente fatichiamo tuttora a comprendere la portata, riguarda la trasformazione digitale. L’uso delle tecnologie digitali ha già modificato le nostre vite, le nostre abitudini e probabilmente i modi di pensare e vivere le relazioni interpersonali. Le nuove generazioni vivono già pienamente questa nuova dimensione. La quantità e la qualità dei dati, la loro velocità possono essere elementi posti al servizio della crescita delle persone e delle comunità. Possono consentire di superare arretratezze e divari, semplificare la vita dei cittadini e modernizzare la nostra società. Occorre compiere scelte adeguate, promuovendo una cultura digitale che garantisca le libertà dei cittadini………..”

Scuola, università, ricerca scientifica, PNRR, il futuro dei giovani

Il terzo grande investimento sul futuro è quello sulla scuola, l’università, la ricerca scientifica. E’ lì che prepariamo i protagonisti del mondo di domani. Lì che formiamo le ragazze e i ragazzi che dovranno misurarsi con la complessità di quei fenomeni globali che richiederanno competenze adeguate, che oggi non sempre riusciamo a garantire. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza spinge l’Italia verso questi traguardi. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione. Lo dobbiamo ai nostri giovani e al loro futuro………”

https://www.quirinale.it/elementi/75663

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