di Giovanni Di Trapani
Nel cuore del sud-est asiatico, tra le palme da olio di Johor in Malesia, sorge una nuova mappa del potere globale. Edifici senza insegne, privi di finestre, custodiscono i server che alimentano la nostra vita digitale: sono i data center, spina dorsale invisibile di economie, comunicazioni, transazioni e sicurezza.
In pochi anni, Johor è passata dall’agricoltura al cloud. Solo nel gennaio 2025, Microsoft ha investito 27 milioni di dollari per oltre 91.000 mq di terreno a Nusa Cemerlang, il quarto acquisto nell’area.
[vedi Figura 1 in fondo all’articolo – Crescita Della Capacità Dei Data Center A Johor (2021-2027)]
Oggi, la capacità energetica locale ha superato i 1.500 MW (erano appena 10 nel 2021) e punta ai 5.000. Accanto ai colossi americani – Amazon, Google, Nvidia – si muovono anche i giganti digitali cinesi: Alibaba, Tencent, ByteDance.
Il motivo è strategico: Johor confina con Singapore, hub globale delle reti in fibra ottica, ma penalizzato da vincoli urbanistici e ambientali. La moratoria di Singapore sui nuovi data center (2019-2022) ha offerto a Johor un’opportunità unica, che le autorità malesi hanno saputo sfruttare con infrastrutture e norme favorevoli.
Ma questa trasformazione non è solo economica. I data center non sono magazzini, bensì fortezze digitali. Custodiscono dati pubblici, finanziari, aziendali, perfino militari. La loro localizzazione è oggi un atto geopolitico: chi controlla i flussi di dati, controlla pezzi di sovranità. La corsa globale è guidata da pochi hyperscaler: AWS, Microsoft Azure, Google Cloud – oltre il 60% del mercato. Accanto a questi giganti, crescono gli edge data center, più piccoli e distribuiti, adatti all’elaborazione in tempo reale, per auto autonome, industria 4.0, città intelligenti.
Nel mondo si contano circa 9.000 data center, oltre 3.000 solo negli Stati Uniti. La Virginia domina, con Ashburn come capitale planetaria della “nuvola”. Secondo Precedence Research, il mercato raggiungerà 260 miliardi di dollari nel 2025, e potrebbe sfiorare i 500 miliardi entro il 2034.
Il vero nodo non è solo tecnologico, ma politico: chi governa l’infrastruttura governa il futuro. E la sfida tra Stati Uniti e Cina per il controllo di questi snodi è già in corso, silenziosa ma dirompente. La sovranità digitale passa anche da questi edifici grigi, che oggi sembrano lontani – e che domani decideranno le regole del nostro mondo connesso.
Figura 1 – Crescita Della Capacità Dei Data Center A Johor (2021-2027)

Giovanni DI TRAPANI è Ricercatore III Livello presso l’IRISS-CNR, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in “Economia e gestione delle Aziende Pubbliche” presso la Facoltà di Economia dell’Università di Salerno ed è laureato in Economia e Commercio presso la Facoltà di Economia “Federico II” di Napoli.Attualmente in distacco presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri presso la Struttura di supporto del Commissario straordinario del Governo per la bonifica ambientale e rigenerazione urbana del sito di interesse nazionale Bagnoli Coroglio; ha svolto attività di ricerca, a partire dal giugno 2010, nel campo delle Economia e Gestione delle Imprese Assicurative nell’ambito del progetto di ricerca “Innovazione e management dei servizi”; concentrando la propria attività di studio lungo due assi principali: un primo con obiettivi specifici riferiti all’innovazione per lo sviluppo dei servizi assicurativi ed un secondo ascrivibile all’identificazione degli approcci gestionali derivanti dai rischi originati da eventi naturali di tipo catastrofale. Nel recente passato ha svolto, altresì, studi relativi all’individuazione di soluzioni concernenti l’evoluzione dei canali distributivi e del lancio di nuovi servizi market-driven e/o technology-driven. In precedenza, fino al maggio del 2010, ha affrontato le problematiche connesse con il Management del Turismo e dei Beni Culturali, con particolare riferimento alla gestione, fruizione e valorizzazione economica del Patrimonio Culturale. E’ Editor in Chief dalla rivista Journal of Advanced Health Care ed è componente dell’Editorial Board Member in qualità di Reviewer di importanti riviste internazionali, e da dieci anni, è stato Professore a contratto di Statistica Economica e Statistica del Turismo presso l’Università Telematica PEGASO.