FormaPolitica Amministrare oggi

La Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale

La Dichiarazione è stata pubblicata sulla GU della Unione Europea del 23.1.2023.

Per comprendere la portata di questa Dichiarazione pubblichiamo di seguito il Preambolo della Dichiarazione.

[……….]
Considerando quanto segue:
(1) L’Unione europea (UE) è un’«unione di valori», sancita dall’articolo 2 del trattato sull’Unione europea, e si fonda sul rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e sul rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Inoltre, secondo la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, l’UE si fonda sui valori indivisibili e universali della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà. La Carta ribadisce inoltre i diritti derivanti in particolare dagli obblighi internazionali comuni agli Stati membri.
(2) La trasformazione digitale interessa ogni aspetto della vita delle persone. Offre notevoli opportunità in termini di miglioramento della qualità della vita, crescita economica e sostenibilità.
(3) La trasformazione digitale presenta anche sfide per le nostre società democratiche e le nostre economie, così come per gli individui. Con l’accelerazione della trasformazione digitale è giunto il momento che l’UE specifichi come si dovrebbero applicare nell’ambiente digitale i suoi valori e diritti fondamentali applicabili offline. La trasformazione digitale non dovrebbe comportare la regressione dei diritti. Ciò che è illegale offline è illegale online. La presente dichiarazione non pregiudica le «politiche offline», come l’accesso offline ai servizi pubblici principali.
(4) Il Parlamento ha invitato più volte a definire principi etici che guidino l’approccio dell’UE alla trasformazione digitale e garantiscano il pieno rispetto dei diritti fondamentali quali la protezione dei dati, il diritto al rispetto della vita privata, la non discriminazione e la parità di genere, nonché di principi quali la protezione dei consumatori, la neutralità tecnologica e della rete, l’affidabilità e l’inclusività. Ha inoltre chiesto una maggiore protezione dei diritti degli utenti nell’ambiente digitale, nonché dei diritti dei lavoratori e del diritto alla disconnessione.
(5) Sulla base di iniziative precedenti, quali la «Dichiarazione di Tallinn sull’e-government» e la «Dichiarazione di Berlino sulla società digitale e su un governo digitale fondato sui valori», gli Stati membri, nella «Dichiarazione di Lisbona – Democrazia digitale con uno scopo», hanno chiesto l’adozione di un modello di trasformazione digitale che rafforzi la dimensione umana dell’ecosistema digitale e sia imperniato sul mercato unico digitale. Gli Stati membri hanno chiesto un modello di trasformazione digitale in cui la tecnologia contribuisca a rispondere alla necessità di lottare contro i cambiamenti climatici e proteggere l’ambiente.
(6) La visione dell’UE per la trasformazione digitale mette al centro le persone, conferisce loro maggiore autonomia e responsabilità e promuove le imprese innovative. La decisione sul programma strategico per il 2030 «Percorso per il decennio digitale» fissa gli obiettivi digitali concreti basati su quattro punti cardinali (competenze digitali, infrastrutture digitali, digitalizzazione delle imprese e digitalizzazione dei servizi pubblici). Il modello dell’UE per la trasformazione digitale delle nostre società e della nostra economia comprende in particolare la sovranità digitale in modo aperto, il rispetto dei diritti fondamentali, lo Stato di diritto e la democrazia, l’inclusione, l’accessibilità, l’uguaglianza, la sostenibilità, la resilienza, la sicurezza, il miglioramento della qualità della vita, la disponibilità di servizi e il rispetto dei diritti e delle aspirazioni di ognuno. Dovrebbe contribuire alla costruzione di un’economia e una società dinamiche, eque ed efficienti in termini di risorse nell’UE.
(7) La presente dichiarazione specifica le intenzioni e gli impegni politici comuni e ricorda i diritti più pertinenti nel contesto della trasformazione digitale. La dichiarazione dovrebbe inoltre guidare i responsabili politici nella riflessione sulla loro visione della trasformazione digitale: una trasformazione digitale che mette al centro le persone; che sostiene la solidarietà e l’inclusione, tramite la connettività, l’istruzione, la formazione e le competenze digitali, condizioni di lavoro giuste ed eque nonché l’accesso a servizi pubblici digitali online; che ribadisce l’importanza della libertà di scelta nelle interazioni con gli algoritmi e i sistemi di intelligenza artificiale e in un ambiente digitale equo; che promuove la partecipazione allo spazio pubblico digitale; che aumenta la sicurezza e la protezione e conferisce
maggiore autonomia e responsabilità nell’ambiente digitale, in particolare per i bambini e i giovani, garantendo nel contempo il rispetto della vita privata e il controllo individuale sui dati; che promuove la sostenibilità. I vari capitoli della presente dichiarazione dovrebbero costituire un quadro di riferimento olistico e non dovrebbero essere letti isolatamente.
(8) La presente dichiarazione dovrebbe anche fungere da punto di riferimento per le imprese e altri soggetti interessati nello sviluppo e nella diffusione di nuove tecnologie. A tale riguardo è importante promuovere la ricerca e l’innovazione. Si dovrebbe rivolgere particolare attenzione anche alle PMI e alle start-up.
(9) È opportuno rafforzare ulteriormente il funzionamento democratico della società e dell’economia digitali, nel pieno rispetto dello Stato di diritto, dei mezzi di ricorso efficaci e dell’applicazione della legge. La presente dichiarazione non pregiudica i limiti legittimi posti all’esercizio dei diritti al fine di conciliarli con l’esercizio di altri diritti, né le restrizioni necessarie e proporzionate nell’interesse pubblico.
(10) La dichiarazione si basa segnatamente sul diritto primario dell’UE, in particolare sul trattato sull’Unione europea, sul trattato sul funzionamento dell’Unione europea, sulla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea nonché sul diritto derivato e sulla giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea. Trae inoltre spunto dal pilastro europeo dei diritti sociali e lo integra. Ha natura dichiarativa e, in quanto tale, non incide sul contenuto delle norme giuridiche o sulla loro applicazione.
(11) L’UE dovrebbe promuovere la dichiarazione nelle relazioni con altre organizzazioni internazionali e con i paesi terzi, anche prendendo in considerazione tali diritti e principi nelle sue relazioni commerciali, affinché i principi guidino i partner internazionali verso una trasformazione digitale che metta al centro le persone e i loro diritti umani universali in tutto il mondo. La dichiarazione dovrebbe servire in particolare da riferimento per le attività svolte nel contesto delle organizzazioni internazionali, quali la realizzazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, come pure l’approccio multipartecipativo alla gestione di internet.

(12) La promozione e l’attuazione della dichiarazione rappresentano un impegno politico e una responsabilità che condividono l’UE e gli Stati membri nell’ambito delle rispettive competenze e nel pieno rispetto del diritto dell’Unione. La Commissione riferirà periodicamente al Parlamento e al Consiglio in merito ai progressi compiuti. Gli Stati membri e la Commissione dovrebbero tenere conto dei principi e dei diritti digitali sanciti nella presente dichiarazione quando cooperano per conseguire le finalità generali stabilite nella decisione sul programma strategico per il 2030 «Percorso per il decennio digitale».

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32023C0123(01)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *