FormaPolitica Amministrare oggi

Qatargate. Quando lo sport non è più scuola di etica!

In questi giorni il Qatargate scuote la più rilevante assemblea democratica del mondo, il Parlamento europeo, finanche la Commissione Europea.

Ci si chiede: dove è lo sport? Dove è il diritto sportivo? Dove è l’etica? Dove è l’uomo? Dove sono i diritti umani?

Se lo sport fin dalle sue origini risalenti al 2700 a.c. ha sempre posto il giusto rapporto uomo etica, in un ‘ineludibile connessione tra l’esercizio fisico e l’educazione;  se la stessa Grecia è stata culla di competizioni sportive, ricordando le feste panelleniche di Olimpia, di Delfi e di Nemea, cosa è accaduto nel passaggio dell’art. 2 della Carta Europea dello Sport del Consiglio d’Europa, nella voluntas della Commissione Europea nel settembre del 1998, che afferma che lo sport svolge e deve svolgere una funzione educativa, fino a ciò che è accaduto in correlazione al campionato del mondo di calcio in Qatar scomodando, quindi non solo la legge n. 481/89 ma la stessa Procura europea?

Come possiamo coniugare i principi etici dello sport, le immagini commoventi del giovanissimo Pelè nella finale contro la Svezia nel 1958, con quei Paesi nei quali i diritti umani sono conclamatamente violati? Universalismo, unitarismo, lealtà, solidarietà. Dove sono questi principi etici dello sport?

Leggendo le parole del mio Maestro Prof. Vittorio Frosini, in una straordinaria opera dal titolo “ La Lettera e lo spirito della legge” scritta a Greccio tra l’agosto ed il settembre del 1993, credo si debba tornare all’autenticità dello “spirito della legge”, affinché la realtà materiale non superi lo spirito vivente dell’ordinamento giuridico.

Commuovono le parole di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, che nel Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941, sognavano fortemente un’Europa libera e unita, ponendo al centro l’uomo, un’Europa di pace e germoglio autentico dei diritti al servizio e a tutela dell’uomo.

Con amarezza oggi vediamo che lo sport, autentica manifestazione della persona nella pienezza della sua individualità, cede ancora una volta il passo, in un’arguta strumentalizzazione, alla violazione dell’etica e non potrà mai esserci una fonte tecnica che possa rincorrere l’antietica, quando questa è scritta da reiterati comportamenti umani.

                                                                      

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *